
Su la pèca
del Mazariol
Con Moira Mion e Marco Rizzo
Spettacolo
per maschere
e chitarra
Musiche in scena
Marco Rizzo
Maschere
Renzo Sindoca
Con le loro bizzarre personalità e le loro strane abitudini, gli esseri fantastici ci invitano a prenderci cura dei luoghi che abitiamo, a rispettare la Natura e ad amarla.
Gli esseri fantastici del Nordest
Ci fu un tempo in cui gli esseri umani conducevano le loro vite a stretto contatto con la Natura, condividendo il lavoro dei campi con creature fantastiche che spesso erano loro d’aiuto, più raramente si dimostravano dispettose.
Ci fu un tempo in cui il passare dei giorni era scandito dalle fasi lunari. Ci fu un tempo in cui gli uomini festeggiavano divinità legate alla terra, all’acqua, al vento, al fuoco.
Dopo la seconda guerra mondiale le città divennero sempre più rumorose; la televisione entrò in ogni casa, andando a sostituire i racconti che fino ad allora avevano allietato i filò; il lavoro nei campi divenne un secondo lavoro, da fare la sera e nei fine settimana, o comunque nel turno libero dalla fabbrica.
Allontanandoci dalla Natura, uccidemmo con voluttà di massa gli esseri fantastici, le forme e i valori connessi alla tradizione orale: a dire il vero, ci vergognammo a tal punto di aver creduto in loro, da negarne l’esistenza.



“Oltre cinque decenni di capannoni e fabbrichette, di operosa ideologia dei schei e della motorizzazione. Decenni di consumo oblivionale della regionalità, trasformata sempre più spesso in folclore politicamente aggressivo, hanno devastato non solo un paesaggio geografico ricco di bellezza, ma anche un paesaggio dell’anima tra i più suggestivi.”
Francesco Piero Franchi – prefazione a Mitincanto di Gianluigi Secco

Cancellare i miti ha significato oscurare la meravigliosa capacità di sognare di cui l’essere umano è capace.
Raccontare, oggi, la leggenda del Barba Sucòn piuttosto che le credenze legate al Bucato delle Anguane, significa mettere in luce la cultura dei nostri avi: una serie di rituali e atti di fede legati al culto di una Natura che non è, di per sé, né benevola né malevola, ma reagisce quando si sente offesa e tradita.