Fiori per un nome di battaglia

FIORI PER
UN NOME DI BATTAGLIA

Scrittura in fieri sulle donne resistenti di ieri e di oggi

Di e con Moira Mion

Luci di scena Paolo Scortegagna
Musiche e paesaggio sonoro di
Moira Mion e Marco Rizzo

“Un giorno giunsero degli uomini convinti di poter comandare sopra ogni cosa.
Distrussero le case, bruciarono i villaggi, uccisero a piacimento. Ebbri di potere, come nuovi dei in terra.
Ma noi sapevamo fin dall’inizio dei tempi che solo della Montagna dovevamo aver paura, e solo della Montagna ci potevamo fidare”

… ho bussato alle porte delle donne resistenti

Un viaggio che parte dal mio territorio, dove ho radici solide e marcate, e giunge in terre dall’orizzonte rarefatto, in costante cambiamento. Oltre un decennio fa, grazie ad ANPI e alla mia discendenza dallo “zio Bepi (Giuseppe Mion, partigiano mirese della “Brigata Garibaldi Fasolato”), ho bussato alle porte delle donne resistenti della Riviera del Brenta, sono stata accolta con gentilezza, ho pranzato alle loro tavole sobrie, in cui spesse volte unica compagna era la solitudine. Ho ascoltato, ho fatto domande, ogni tanto ho atteso prima di chiedere: “al prossimo pasto” mi dicevo, “per non portarli a galla tutti oggi quei racconti, ma diluirli, nel tempo”. Molte storie hanno aspettato più di mezzo secolo perché la voce di chi le aveva vissute riuscisse a raggiungere il legittimo volume e il giusto coraggio per raccontarle. Nonostante la straordinaria forza, la coscienza, e l’etica di cui si erano nutrite fin dall’inizio.
Pudore, scelta, silenzi, azione: quando li senti risuonare con le loro voci reali, allora accade qualcosa in te, e cominci ad assumere anche tu, che non ne sai niente, il punto di vista peculiare di queste donne. E ti guida, questo punto di vista, verso altre voci, vere, oltre i confini di terre lontane sventrate da soprusi e guerre civili. Voci che ancora una volta sono a difendersi dai regimi totalitari e dalla negazione dei diritti umani, in un’altra epoca e in un altro territorio.


Un sentiero invisibile ai più unisce le vette del mondo. Un reticolo di vie nascoste, rigagnoli d’acqua e cascate, ombre del sottobosco e alberi secolari, anfratti e pietraie.
Su terre di contrabbando e teatri di guerra, tra coloro che hanno le chiavi dell’enigma dei valichi ci sono state e ci sono ancora loro, le donne armate, principalmente di un amore sconfinato. È sui loro passi che mi muovo, attraverso lo spazio e il tempo.

Fiori per un nome di battaglia